Milo Infante

blog personale

Il fatto del giorno

Chi racconta balle agli italiani?

Forse è davvero giunto il momento che agli italiani si dica la verità. Basta con le promesse che non possono essere mantenute, basta con  proclami e i toni trionfalistici con cui si anuncia la fine della crisi e l’inizio della ripresa. Basta con le tasse che,invece di essere abolite e cancellate, cambiano solo nome, finendo per pesare di più come al solito su chi non se lo può permettere.

L’ultima follia di un Paese ormai alla deriva (e vi evito il paragone con la Concordia) è rappresentato dalla minaccia di dimissioni del ministro dell’Economia Saccomanni. L’ennesimo capitolo vergognoso di una politica che vergogna non conosce.

In un Paese serio non accade che un ministro dell’economia sia costretto ad invocare “la verità” sui conti pubblici per i suoi concittadini. In un Paese serio se un ministro dell’economia  chiede a gran voce che si dica la verità sui conti pubblici minacciando di dimettersi qualcuno lo prende sul serio. E allora le ipotesi sono due   

  • il ministro dice il falso, e allora viene costretto a dimettersi subito
  • Il governo (o parte di esso) ha  raccontato frottole sui conti pubblici  e viene mandato a casa in men che non si dica, si procede a nuove elezioni, si nomina un nuovo esecutivo formato possibilmente da gente seria.

 berlusoni

Da noi purtroppo questo non accade. Accade invece che da mesi si assista ad un braccio di ferro tra i due partiti che sostengono il governo Letta. Da una parte il Pdl di Berlusconi che invoca l’abolizione dell’Imu e  la cancellazione dell’aumento dell’Iva (e ancora non siamo riusciti a capire se questa politica sia frutto di un delirio di onnipotenza oppure i numeri consentano effettivamente di cancellare tasse e aumenti). Dall’altra il Pd che sostanzialmente gigioneggia, prende tempo, assesta un colpo al cerchio e uno alla botte lasciando a Letta Enrico il compito di placare i falchi del Pdl cambiando nome alle tasse e rendendole, se possibili, ancora più inique.

imagesCAI27S75Certo, a proposito di verità, che anche Saccomanni è stato quanto meno “disinvolto” quando lo scorso agosto ha annunciato all’adorante popolo ciellino del meeting la fine della crisi e l’uscita dal tunnel. “La recessione è finita”, ha detto, e, credo che tra questo trimestre e il quarto l’economia entrerà in ripresa, siamo nel punto di svolta del ciclo.  Puntualmente smentito dall’Europa, che ci tiene sotto stretta osservazione e che, cosa ormai risaputa, dei nostri conti pubblici non ha una grande opinione.

Spero di sbagliarmi ma la sensazione è che la realtà sia sotto gli occhi di tutti e nessuno la voglia vedere. Per anni abbiamo vissuto fermi in coda su autostrade a due corsie mentre il resto d’Europa (e del mondo) viaggiava su quattro. Per anni abbiamo bruciato miliardi in opere inutili, lasciato che l’evasione raggiungesse livelli insostenibili persino per gli (ex) Paesi del Terzo Mondo, evitato accuratamente di affrontare in maniera seria riforme e leggi in materia fiscale, giudiziaria, di immigrazione. Risultato: la gente appena può non le paga (e molti davvero non ci riescono più) le aziende sono scappate a produrre all’estero, la giustizia è diventato un immenso carrozzone vecchio e farraginoso, l’immigrazione clandestina ha raggiunto livelli insostenibili al punto che ormai trattiamo tutti (male) allo stesso modo, chi scappa dalla guerra e da morte certa e chi invece viene in Italia per delinquere.  bossi

Forse è davvero giunto il momento che a guidare l’Italia ci sia un partito di gente perbene, onesta, capace, in grado di rimetterci in carreggiata. Ma prima di tutto credo sia davvero giunto il momento di chiedere, anzi pretendere, la verità sul nostro Paese. Ammesso di non conoscerla già.

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