Milo Infante

blog personale

Storie di Nera

Garlasco, nuovo processo per Stasi

Per Stasi i processi sembrano destinati a non finire mai, per la gioia di chi sostiene che nel nostro Paese la certezza del diritto sia un concetto quanto mai astratto. Certo è che a tutti è apparso molto chiaro sin dai primi istanti che  la sentenza della Prima Corte d’Assise d’Appello di Milano avrebbe provocato ricorsi da parte di accusa e difesa: 16 anni per un brutale assassinio senza il riconoscimento quantomeno dell’aggravante della crudeltà a molti è sembrata una concessione si troppo generosa nei confronti di un assassino che massacra con inaudita ferocia la sua fidanzata. Per contro, quasi a bilanciare, la Corte si era espressa negativamente per il riconoscimento delle attenuanti, anche se crediamo senza troppa fatica visto che stasi (se ritenuto colpevole, ovviamente) non ha mai confessato e peraltro la sua condotta prima, durante e dopo l’omicidio fa ritenere che ci sia stata una certa premeditazione e sicuramente una discreta opera di depistaggio nei mesi seguenti.alberto-stasichiarapoggi

Ma perché mai Alberto Stasi avrebbe dovuto massacrare la sua fidanzata? La Corte non ha dubbi. Chiara avrebbe scoperto le deviazioni sessuali di Alberto scatenando in lui l’intento omicida, forse terrorizzato di perdere quell’immagine di bravo ragazzo e fidanzato perfetto che fino a quel momento lo contraddistingueva. Arrivando (secondo il pg milanese Laura Barbaini che presenterà ricorso in Cassazione con il quale si chiede il riconoscimento dell’aggravante della crudeltà) ad infierire con ferocia sui Chiara quando ancora era in vita.

Prima della sentenza di condanna dello scorso 17 dicembre Stasi nel dicembre 2009 era stato assolto in primo e in secondo grando (nel 2011) sentenza poi cancellata dalla Cassazione. Percorso simile per quanto riguarda l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, condanna e assoluzione basata su uno scontro di perizie volte a dimostrare che Stasi non aveva un software adatto a scaricare e conservare sul suo pc i video pedopornografici di cui si sono trovati traccia nel suo computerstasi