Milo Infante

blog personale

Il fatto del giorno

A 19 anni si uccide per la vergona rovinato dal gioco online

La giovane vita di Mario Castaldi  finisce drammaticamente a 19 anni su una scogliera, dopo un volo di 50 metri, ma in un certo senso il suo destino si è compiuto il giorno che, forse per semplice curiosità, ha deciso di cominciare a giocare online. Mica bruscolini, soldi veri, e tanti, anzi tutti. Tutti quelli che Mario, figlio di un muratore saltuario e mamma casalinga con altri due figli a carico, era riuscito a risparmiare e contribuivano a pagare l’affitto di casa da quando il lavoro del padre aveva cominciato a non bastare più.gioco-online

Mario giocava forte, poker, roulette, scommesse, tutto il meglio (o il peggio) che i siti dedicati al gioco d’azzardo da qualche tempo offrono. Si era infilato nel tunnel della dipendenza o, come va di modo dire adesso, si era ammalato di ludopatia, cominciando forse per sfuggire alla noia di un piccolo paese, Barano d’Ischia, più probabilmente attratto dalle patinate  immagini di una martellante pubblicità che mostra bellissime showgirl e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo  ammiccare seducenti mentre giocano (e ovviamente vincono) rigorosamente online. Non devi uscire di casa, niente code o obbligo di vestiti eleganti, con pochi “clic” guadagnare quello che tuo padre impiega 1 mese a portare a casa e se hai un pizzico di fortuna puoi persino diventare ricco.

Peccato che la realtà sia diversa, e Mario ha imparato presto a conoscerla. Una realtà fatta di sconfitte e di soldi che se ne andavano, per sempre, mentre il demone del gioco lo costringeva a puntare cifre sempre più alte nel tentativo, inutile, di rifarsi. Fino al giorno in cui, il gioco d’azzardo, oltre ai risparmi gli ha rubato anche la voglia di vivere.tammy+

Diciannove anni sono pochi, ma a quell’età ti sembrano tanti, hai come l’impressione che la strada della  tua vita sia ormai tracciata, e che gli errori non possano essere corretti, riparati. Se poi sei un ragazzo timido e fragile  hai paura di guardare negli occhi i tuoi genitori e di scorgere nel loro sguardo la condanna, forse persino il disprezzo per quello che hai fatto. Non sapendo che un genitore, pronto a dare la vita per un figlio, ha già perdonato prima ancora di conoscere la colpa.

Ma a tutto questo Mario, travolto dalla vergogna, non è riuscito a pensare, e  dopo aver gettato al vento i suoi risparmi ha gettato al vento anche la sua vita, lanciandosi nel vuoto dalla piazza di una chiesa che si chiama, ironia della sorte, Speranza. Prima di uccidersi Mario ha scritto un biglietto ai suoi genitori, chiedendo scusa dei suoi errori, di aver perso anche quei pochi soldi su cui forse, la famiglia, faceva affidamento per pagare l’affitto.

 

Il giorno dopo la politica si indigna, si alzano le voci di quegli esponenti del governo che di fronte alle tragedie “partecipano al dolore” e si dicono “sgomenti”,  ma che sono i primi responsabili di questi nuove forme di  dipendenza. La stessa politica che, a colpi di decreti e provvedimenti ad hoc, ha permesso a al gioco d’azzardo di proliferare nel nostro Paese, permettendo alla sale da gioco di aprire anche a pochi passi dalle scuole  e persino, come denuncia il Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, a godere di una tassazione agevolata. Già, proprio così, tassazione agevolata, neanche fossero, siti e sale gioco, delle associazioni umanitarie.donna-casino-gioco-online

Rien ne va plus. E poco importa se, ogni tanto, qualcuno si ammazza mentre molti altri si rovinano e  contraggono debiti che segnando per sempre la propria vita. L’importante è, come sempre, che lo Stato incassi il più possibile la sua sporca percentuale, la sua parte di un bottino frutto delle debolezze e in molti casi, di una vera e propria malattia che sta colpendo sempre di più gli italiani e in particolar modo i giovani.

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