Milo Infante

blog personale

Il fatto del giorno

Tra Asfaltatori e Smacchiatori a rimetterci e’ il Paese

Dalla padella alla brace, dagli smacchiatori agli asfaltatori, continua l’agonia del Pd. Se il Pdl rischia di scomparire, con il suo leader ormai prossimo a passare dagli scranni della politica alle meno prestigiose  poltrone degli arresti domiciliari, il Pd certo non se la passa meglio. Perse (in malo modo) le ultime elezioni nel nome supremo del “bene dell’Italia” hanno accettato di governare con il nemico di sempre nel momento peggiore, ossia quello in cui è arrivata la tanto agognata/temuta sentenza definitiva. Quella senza appello, almeno se si guarda al mondo con gli occhi di un cittadino qualunque, privo di quelle leggi divine che a volte (spesso) tutelano i potenti. dudu

Una situazione disastrosa, quella della politica prima ancora dell’Italia. Una politica che non arrende nemmeno alla sua fine, inevitabile e ormai prossima, anticipata e gridata ai quattro venti da un Grillo che sembra sempre più Cassandra e meno Ulisse. Un Grillo anch’esso sconfitto  dal momento che è ormai chiaro che le sue “truppe”  (infiltratesi nei palazzi del potere così come gli achei entrarono in Troia con lo stratagemma del cavallo) non sono in grado di combattere ad armi pari con i veterani della Casta e sono destinate a perdersi per strada, un poco alla volta.

In questo clima, mentre l’Europa da più parti raffredda gli entusiasmi del governo dei “carini e coccolosi” che in  più occasioni hanno anzitempo salutato la fine della crisi annunciando “forti segnali di ripresa!!” , la politica come detto prende /perde tempo e si affida a freddure e barzellette per tirare a campare. L’ultima è quella di Renzi, con quel “Questa volta lo asfaltiamo”, riferito ovviamente a Berlusconi, che rappresenta la battuta da “bar sport” per eccellenza, quella che di solito echeggia nelle  bocciofile  emiliane e nelle sezioni degli irriducibili, se non nelle curve dei tifosi più educati alla vigilia di elezioni o partitone.  Ci si potrebbe fare una bella risata sopra se non ci fosse da piangere, guardandosi intorno.

Quello che stupisce davvero  è che al di là delle battute e dei proclami la situazione politica del nostro Paese sta velocemente scadendo nel ridicolo, perdendo quel poco di autorevolezza che ancora i partiti potevano vantare. Tutti fermi, sulla riva del fiume, ad aspettare che passi il cadavere di Berlusconi per prendersi il merito o lavarsene le mani a seconda dei casi. Equamente divisi tra quelli che tengono famiglia, quelli non disposti a morire per il Twiga (copyright Gasparri) quelli che ancora sognano di smacchiare i giaguari chi  spera di danzare sulle rovine dei Palazzi e chi invece non dorme la notte per paura di non sentirsi più chiamare “signori Ministro”. Come non capirli, soprattutto questi ultimi. E quando gli ricapita….

 

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