Festa gay alla Saini di Milano La Lega insorge: No a un bordello a cielo aperto nella piscina delle famiglie
La festa gay alla piscina Saini di Milano ha scatenato una vera e propria polemica tra la giunta Pisapia e la Lega, che accusa il sindaco di aver ceduto alle lobby gay.
“E’ un abominio”, afferma Massimiliano Bastoni, già noto in passato per un manifesto elettorale in cui campeggiava una scritta “Bastoni contro l’immigrazione”, giocando ovviamente sul suo cognome. ” Non possiamo accettare che Pisapia arrivi a concedere uno dei migliori impianti sportivi della nostra città per feste hot-gay. La piscina Saini è meta di famiglie e bambini e tale deve rimanere, non è assolutamente ammissibile che venga utilizzata per bisbocce di questo genere.”Trasformare le piscine comunali in sorte di night club a cielo aperto o di bordelli per omosessuali onestamente ci fa venire il voltastomaco” ». Bastoni ha poi annunciato la nascita di “comitati “per la famiglia” che contrasteranno iniziative «abominevoli» come quelle della piscina Saini.
L’assessore Pierfrancesco Maran respinge al mittente le accuse. “L’unica cosa indecente qui , ha detto, è la polemica della Lega. Che, per solleticare qualche istinto dal sapore discriminatorio ed omofobo, per non dire razzista, non esita a ricorrere al campionario di beceri riferimenti che speravamo dimenticati. Milano è una città accogliente e libera, e la stessa festa si ripete alla Saini oramai da anni, anche sotto le passate amministrazione.
Il caldo, appena arrivato, comincia a dare alla testa. Ma a chi? Decidete voi.
Trovo abbastanza rivoltante che si vada a fare sesso (la locandina è eloquente) in una piscina pubblica. Anche fossero etero. Detto questo, i bastoni spero rimangano solo un cognome.