Milo Infante

blog personale

Il mio bambino

Bimbi sportivi non rimpinzateli troppo

La corretta alimentazione dei bambini e degli adolescenti che praticano sport riveste un ruolo fondamentale nel garantire benessere psico-fisico. Inconfutabili evidenze scientifiche hanno dimostrato che le abitudini alimentari dei nostri ragazzi sono in grado di influenzare in maniera significativa la capacità individuale di realizzare una determinata prestazione fisica, sia amatoriale che agonistica. E’ luogo comune ritenere che chi pratica sport debba adottare un robusto regime dietetico, assumere alimenti “speciali” e/o integratori, legittimati solo nella dieta di soggetti adulti agonisti dediti ad attività fisiche impegnative. Gli operatori sanitari, ed in particolare i pediatri, svolgono un ruolo cruciale nel consolidare la cultura nutrizionale e promuovere uno stile di vita più attivo per la prevenzione della obesità, patologia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso fra le problematiche planetarie del nuovo millennio. Quali sono gli accorgimenti dietetici da adottare per chi pratica sport? Lo abbiamo chiesto al prof. Vito Miniello, docente di Pediatria e Nutrizione dell’Età Evolutiva presso l’Università di Bari. “Una normale alimentazione sana ed equilibrata è quasi sempre in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali di bambini e adolescenti che praticano sport. Ma è necessario fare un distinguo e connotare differenti “categorie” in base al livello di attività fisica svolta: per i soggetti sedentari che praticano attività sportiva organizzata (un’ora di nuoto o di basket 2-3 volte alla settimana)  sarà adeguato il regime dietetico consigliato ai loro coetanei. Un incremento alimentare potrà essere concesso nei giorni di allenamento impegnativo solo a coloro che garantiscono uno stile di vita attivo, vale a dire impegnati frequentemente in attività ludiche di movimento, lunghe passeggiate e che evitano l’ascensore! E’ stato dimostrato che  l’attività sportiva limitata a due o tre volte alla settimana e non accompagnata da uno stile di vita attivo comporta un modesto dispendio energetico che non giustifica un supplemento dietetico. Bisogna, in ultima analisi, sgombrare il campo da retaggi culturali ingiustificati che tendono a sovrastimare il fabbisogno energetico dei bambini dediti ad attività sportiva limitata (quella svolta dalla maggior parte dei nostri figli)”

Quindi, non è necessario adottare alchimie nutrizionali, ma risulta fondamentale adottare uno stile di vita attivo ed una seria educazione alimentare (propositiva e mai coercitiva) finalizzata ad ottimizzare una dieta per ragazzi spesso ipernutriti e sedentari. Per quanto riguarda invece l’uso e l’abuso di integratori il prof. Miniello tiene a precisare che “a fronte di una maggiore conoscenza scientifica dei fattori nutrizionali in grado di condizionare la prestazione atletica, si registra una crescente informazione parallela, spesso gestita da personaggi che orbitano nel mondo sportivo. Purtroppo, con pressappochismo poco scientifico vengono prospettati risultati ottimali garantiti da seducenti diete alternative e prodotti di dubbia provenienza e sicurezza. La predisposizione psicologica dei ragazzi che praticano sport ad accettare ogni ipotesi di potenziamento organico ha favorito il diffondersi di suggerimenti nutrizionali e prescrizioni di integratori sapientemente distillati da trainer non autorizzati dal ruolo. Il passo è breve verso l’adozione incondizionata ed ingiustificata di regimi dietetici privi di qualsiasi fondamento scientifico. Tra l’altro, nasce legittimo il timore che la prescrizione di un qualsiasi integratore, soprattutto agli adolescenti, rappresenterebbe una giustificazione psicologica per la ricerca di mezzi esterni alle proprie capacità che aprirebbe potenzialmente la strada alla mentalità del doping”. Spesso, l’organizzazione lavorativa familiare alle prese con il ritmo di vita frenetico sottostima l’importanza del ruolo che l’ambito domestico svolge nel proporre modelli comportamentali. “Recuperare alcune vecchie abitudini alimentari evitando trappole modaiole -conclude Miniello- rappresenta un primo passo nel percorso benessere. Gli errori nutrizionali cominciano di buon mattino con la colazione che viene spesso saltata o con la demonizzazione di pane, burro e marmellata a favore dei prodotti da forno confezionati, contenenti per la maggior parte oli vegetali tropicali (olio di cocco, palma e palmisti), ignorando la loro elevata percentuale di grassi saturi.”