Milo Infante

blog personale

Il fatto del giorno

La lucida follia di un assassino “perbene”

Sarà per quella incertezza del diritto che accompagna la nostra vita, per quella sensazione di delirio di onnipotenza e di impunità ma sempre più spesso siamo costretti a registrare terribili episodi di cronaca al limite dell’incredibile.  L’omicidio dell’avvocatessa di Udine, Silvia Gobbato, uccisa a coltellate in UDINE - SILVIA GOBBATO, 28ENNE ACCOLTELLATA MENTRE FACEVA JOGGINGseguito ad un tentativo di rapimento finito male. Lui, il suo assassino è un disoccupato iscritto (pro forma) all’università di Udine, vive ancora con i genitori a Zugliano, una frazione di Pozzuolo del Friuli. I vicini di casa lo descrivono come un ”ragazzo molto schivo, riservatissimo e assolutamente pacifico”. Il classico assassino della porta accanto, insomma. Inizialmente si era diffusa la notizia che fosse in cura per problemi psichiatrici, notizia poi smentita anche se sono sicuro che al processo la difesa si appellerà alla mancanza di intendere e volere. Il suo piano, folle nella sua semplicità e irrealizzabilità, era di rapire una ragazza, meglio se gracile e minuta, e chiedere un riscatto. Un modo facile e veloce, secondo lui, per fare soldi rapidamente. Emulando, credo, i tanti sequestri lampo che ogni anno avvengono nel nostro Paese (ad opera di bande specializzate) e che non sempre vengono denunciati dalle vittime per paura di ritorsioni.

Prima di lui, di pochi giorni, quell’altro assassino perbene di Claudio Grigoletto, con la sua faccia da bravo ragazzo, moglie e due figlie a casa che l’aspettavano mentre strangolava e picchiava a morte la sua amante incinta al quarto mese. Incinta di una bimba che non nascerà mai e che  forse,  in quello speciale angolo di  paradiso dove ci sono  i bambini che non hanno mai conosciuto l’amore dei loro genitori, si sta chiedendo perché mai il suo papà ha tolto la vita alla sua mamma e l’ha negata a lei.

Meglio un omicidio che essere costretti a pagare alimenti per tutta la vita  e andare incontro ad uno scandolo, avrà pensato Grigoletto e prima di lui (almeno secondo l’accusa) Salvatore Parolisi.

Tanto da noi farla franca non è difficile e viviamo una realtà dove molti, troppi sono gli esempi quotidiani di gente che delinque e non rispetta le regole senza incorrere in punizioni. Molti, troppi, gli indulti, i decreti svuota carceri, le depenalizzazioni e  i condoni  che premiano furbi, ladri e potenti in un Paese dove la corruzione ci colloca ai vertici di una graduatoria da vergogna. Meglio di noi persino il Ghana, il Brasile e la Romania. Peggio in Europa solo la Bulgaria e la Grecia. Un Paese dove si trova sempre qualcuno disposto a chiudere un occhio, a girarsi dall’altra parte e  ovviamente,  pagando il disturbo, anche a fare carte false. Dove le indagini spesso partono tardi e con pochi mezzi perché se il Governo deve fare cassetto taglia sulla sicurezza. Dove i processi non finiscono mai e spesso la sentenza contraddice quella precedente in un perverso labirinto giudiziario. Dove, potendo scegliere, tra essere debitore e creditore (persino nei confronti dello Stato) è meglio la prima ipotesi, tanto per pagare c’è sempre tempo e se non lo fai  non ti succede niente (specie appunto se sei lo Stato)

Ogni tanto però, ed è giusto ricordarlo, la giustizia arriva. E a noi non rimane altro che osservare quegli assassini perbene della porta accanto che fino al giorno prima erano i nostri vicini di casa, chiedendoci come mai certe cose accadono. Anche se la risposta ce l’abbiamo già

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