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Processo Ruby, la Procura chiede 7 anni per Fede, Mora e Minetti Per i Pm ad Arcore l’ex consigliera faceva l’escort e la maitresse

La procura di Milano ha chiesto la condanna a sette anni di reclusione e 35 mila euro di multa l’interdizione  perpetua dai pubblici uffici, dalle scuole e dai servizi che hanno a che fare coi minori ciascuno per Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, imputati per induzione e  favoreggiamento della prostituzione, anche minorile in relazione al caso Ruby.
Una vera e richiesta pesante che si abbatte soprattutto sulla carriera fulminante  di Nicole Minetti per il Pm  Antonio Sangermano ha descritto nella sua requisitoria come colei che oltre a fare sesso a pagamento gestiva anche i soldi da distribuire alle altre ragazze che si intrattenevano con Berlusconi. Insomma, da valletta in televisione a igienista dentale al San Raffaele, da consigliere regionale a escort e maitresse nelle serate di Arcore.

minettiNon ha dubbi, l’accusa del processo Ruby. Nicole Minetti non si è limitata a fare sesso a pagamento  nelle “cene eleganti”  ma addirittura “Svolgeva un ruolo
particolarmente delicato, compiendo ella stessa atti sessuali retribuiti e partecipando alle tre fasi delle cene, svolgendo un fondamentale ruolo nella corresponsione di corrispettivi economici alle partecipanti alle serate”. Insomma, gestiva il lato meno “elegante” delle cene, ossia quella che una volta veniva chiamata prostituzione e che adesso si preferisce indicare come “attività di escort”.

ruby-rubacuoriIl Pm Sangermano non risparmia ovviamente anche Lele Mora ed Emilio fede, descrivendoli come due personaggi la cui attività può essere paragonata a quella degli assaggiatori di vini pregiati.

Dice Sangermano, infatti: “Emilio Fede e Lele Mora, nel selezionare le ragazze da ”immettere nel circuito prostitutivo delle serate di Arcore” erano come ”assaggiatori di vini pregiati”.  I due misuravano la ”gradevolezza
estetica” delle ragazze da portare nella residenza di Silvio Berlusconi. E con riferimento alla minore età di Ruby, per Sangermano non ci sono dubbi: entrambi sapevano che era minorenne.

Quanto alle partecipanti alle cene, Sangermano le descrive come delle vere e proprie “assatanate di soldi”.

lele-mora-in-carcere“Le ragazze che si sarebberoprostituite durante le serate ad Arcore erano “assatanate di soldi,  e Mora e Fede avevano “la consapevolezza che quelle che avrebbero accettato di prostituirsi sarebbero state retribuite  e questo ne dimostara l’intraneita’ al sistema prostitutivo”. Parlando ancora dell’ex ‘guru
dei vip’ Lele Mora , il pm ha sottolineato che “a volte la disperazione rende gli uomini pericolosi e capaci di tutto”, riferendosi al fatto che Mora avesse necessita’ di procurarsi denaro per fare fronte alle difficolta’ imprenditoriali in cui versava.

 

1 commento

  1. Lilli Ascoli - venerdì, 31 Maggio 2013, 02:58 pm

    Non Credo alla Buona “Fede” di Nessuno dei coinvolti
    Berlusconi Gallina dalle Uova D’Oro da “Spennare” a Piacimento per un Piacere effimero
    Il Fatto personale non interessa e privato
    Ma che potesse essere RICATTABILE in Quanto Uomo Politico
    con in Mano le Sorti di uno Stato questo si che preoccupa
    La Sorte del Presidente Egiziano è Andata come è Andata
    Chissà se era ancora Vivo “Accogliere per Festini” la eventuale Nipote che avrebbe Comportato
    Possono considerarsi “Fortunati”

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