Stupro di gruppo La Consulta dice no al carcere
Fai parte di un branco di vigliacchi che per ingannare il tempo hai stuprato una ragazzina? Non ti preoccupare, non è detto che ti debba fare la galera. Basta che al giudice venga offerto uno spiraglio per concederti i domiciliari o l’affido in comunità e il gioco è fatto: subito a casa, libero e bello, pronto magari a infastidire quella str…a della tua ex o la figlia adolescente dei tuoi vicini di casa che pare proprio andarsela a cercare.
Esagero? Forse, anche se i fatti di cronaca sono dalla mia parte. Per non parlare dell’ultima sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che la custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale di gruppo debba essere evitato qualora il caso concreto consenta di applicare misure alternative.
Stupratori di gruppo (che se possibile fanno ancora più schifo di quelli che agiscono da soli) sono però in buona compagnia. Stessi diritti anche per chi commette reati quali cui il traffico di stupefacenti, l’omicidio, e delitti a sfondo sessuale e in materia di immigrazione.
Viene proprio voglia di dire che la giustizia è uguale per tutti, lo sappiamo, e meno male che ci sono i giudici, in Italia, a garantire i diritti dei cittadini e a ricordarci che la legge si applica alla lettera e all’occorrenza si interpreta. Guardacaso mai a favore della vittima, ma sempre e solo dalla parte del carnefice.
Capita così che ubriachi e drogati al voltante ammazzino ragazzine di 16 anni o fidanzatini di 20 e se la cavino con poco più che una sgridata: patente ritirata (mica per sempre, giusto un paio d’anni) arresti domiciliari e se proprio va male un paio di anni di condanna, oppure stupratori di gruppo vengano affidati in me che non si dica ai servizi sociali, e persino ai centri anti violenza, giusto per stare a contatto con le loro vittime. Pochi mesi di galera (nella peggiore delle ipotesi) e poi liberi e belli, pronti a delinquere nuovamente. Roba da far morire di invidia Berlusconi e gli altri condannati per le “Cene eleganti”: gente la cui condanna a 7 anni (sulla quale non mi pronuncio) li fa sembrare dei criminali al cui cospetto Al Capone sembra il fratello buono di Don Mazzi.
Ancora una volta mi chiedo fino a quando gli italiani accetteranno di essere umiliati da questa magistratura, assoggettati ad una legge che ti persegue fino ad ammazzarti se non hai i soldi per pagare il mutuo, ma assolve chi ti ricatta, chi ti umilia, chi ti perseguita, chi ti ammazza.
La pazienza, prima o poi, ha un limite
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